sabato 6 novembre 2010

Raissa, la quiete incantata

Cinquant'anni fa, il 4 novembre, moriva dopo una lunga e dolorosa malattia Raissa Maritain. 
Di origine russa, nata in una famiglia ebrea molto religiosa, incontra Maritain alla Sorbona nel 1901. Si sposano nel 1904 e insieme iniziano un cammino religioso che li porterà al battesimo, l'11 giugno 1911. La loro vita, sociale e intima, di sposi, fu tutta pervasa di un misticismo delicato ma totalizzante. Ne possiamo cogliere il riverbero non solo nelle poesie di Raissa, nei suoi saggi o nella poderosa opera di Jacques (il filosofo che fu una sorta di punto di riferimento per Paolo VI), ma anche nelle profonde relazioni di amicizia che legarono i due sposi a pittori, poeti, musicisti, a tante persone le più diverse che testimoniarono la misteriosa forza di attrazione della piccola casa di Meudon, presto diventato un centro di amicizia, studio e ricerca religiosa. Arthur Lourié, Charles Péguy, François Mauriac, Julien Green, Jean Cocteau, Nikolaj Berdjaev, Marc Chagall sono solo alcuni di loro.


E' difficile distinguere il lavoro intellettuale dei due sposi, molti le intuizioni di Raissa fecondano le opere, anche le più teoretiche di Maritain. E' anche per suo tramite che il filosofo fa esperienza della dimensione artistica che acquista tanta parte nel suo pensiero, quando originariamente il tomismo non aveva dato gran spazio all'estetica. Il bellissimo Arte e scolastica è la testimonianza del fatto che l'estetica di Maritain non nasca in astratto, ma dall'incontro, vivo e palpitante, dall'amicizia con gli artisti. La contemplazione poetica viene sentita e studiata come molto vicina a quella mistica. Una delle vie, pericolosamente in bilico, come la vita stessa, per incamminarsi verso la verità. Chagall in questo cammino di amicizia e conoscenza è determinante. Raissa gli dedica poesie e studi. In particolare il bellissimo, quasi apofatico perché fa soprattutto parlare le immagini, Chagall ou l'orage enchanté (Gèneve-Paris 1948) .


Chagall è giunto a grandi passi
dalla tetra Russia
tiene nella sua bisaccia
violini e rose
amanti innamorati più leggeri di angeli
e mendicanti in redingote
musicisti e arcangeli
e sinagoghe.

Ha prati e villaggi
che sprofondano nella tempesta
cabaret, balli, fanciulle
finestre nell'arcobaleno.
Il tono di giglio della Fidanzata
sotto il baldacchino di seta purpurea
tutta la Bibbia in immagini
tutti i grandi personaggiodalle lunghe barbe e dai lunghi abiti
e i loro agnelli e le loro colombe
galli multicolori e mucche
gli animali di La Fontaine e quelli dell'arca.

Ridda di nozze, di lacrime, di baci
cavalli chimerici
dame e cavalieri
e circhi
Ha dipinto l'universo intero
nulla vi manca
con tutti i colori del sole
che vi danzano.

Questa poesie dal libro di Raissa, I grandi amici, curato da Paola e Pietro Viotto.





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