lunedì 11 luglio 2011

E' già guerra. Un post di Giulia

In Russia, oltre alla torba, inizia a bruciare qualcosa di più indefinito e, forse, più pericoloso; il prossimo anno ci saranno le elezioni e mi sembra di coglierne già i primi segnali. Forse è soltanto un caso, ma nel giro di pochi giorni Vladimir Putin è stato definito da Vladislav Surkov, vicedirettore dell’amministrazio- ne del presidente, un uomo “mandato da Dio” a guidare la Russia in un momento così difficile. 
E passano appena pochi giorni e la grande Germania nomina il Presidente russo vincitore del premio Kadriga, consegnato ogni anno a quattro personalità «per lo spirito di iniziativa e innovazione» dimostrata nello svolgimento del loro incarico. Il commento della giuria è ancora più inquietante: «Il premier russo è già oggi meritevole di un capitolo a parte nei libri di storia, in quanto, sulla scia di Petro il Grande prepara la via per il futuro».
Insomma, sembra che il batjuška non perda tempo e stia mandando messaggi chiari al suo delfino Medvedev, il quale a sua volta, sembra essersi reso conto che il potere non gli dispiace e pertanto sta muovendo le sue pedine per non abbassare la testa troppo in fretta.
Forse il Presidente lo aveva già previsto. Che sia un ottimo stratega non vi è alcun dubbio.
Resta molto da capire e, ahimè, non ne ho personalmente gli strumenti culturali e critici per farlo. La mia è più che altro una provocazione per tutti e un appello per chi si occupa di politica e geopolitica nel mio amato paese; lo scontro per le elezioni sarà terribile, noi europei e probabilmente anche la maggior parte dei cittadini rimarremo ignari di tutti i retroscena e le congiure di palazzo che avverranno. Tuttavia ciò che più spaventa è la certezza che al centro della lotta non ci sarà ne il popolo russo con i suoi interessi e i suoi bisogni, né la terra russa, smembrata, ricucita a colpi di mitraglia e ancora troppo intrisa di sangue folle e cattivo.

Foto: www.grani.ru


Nessun commento:

Posta un commento