mercoledì 7 dicembre 2011

Mosca oggi

I Naši pro-Cremlino da http://zyalt.livejournal.com
Gli amici raccontano dei brogli elettorali spesso documentati da video, fotografie che imperversano sui vari social networks. Dilaga un livello di sfrontatezza tale che non sembra essere mai visto. Ieri di nuovo l'opposizione (senza etichette, senza ma e senza divisioni) è scesa in strada. Mezzo migliaio di fermi, i due inconciliabili Mitrochin (leader di Jabloko) e Limonov siedono in gattabuia a discutere di politica, Nemcov viene arrestato senza spiegazione e rilasciato dopo qualche ora senza spiegazione. Chiede di capire e gli rispondono che è arrivato un ordine (non si sta neanche a far finta che esiste uno stato di diritto). Leggo questo sul suo Twitter. E intanto furgonate di sedicenti attivisti di Naši (I nostri), la gioventù pro Cremlino, arrivano a Mosca dai più sperduti buchi della provincia e riempiono tutti gli spazi della città dove si potrebbe concentrare l'opposizione. Sono aggressivi, ignoranti e consapevoli della propria impunità. Ma anche, in qualche caso, semplicemente dei ragazzoni di campagna che hanno portato in gita a Mosca e se la stanno godendo, inconsapevoli.
Due piazze in contrasto. Piazza della Rivoluzione con questi nuovi "pionieri" reclutati alla sovietica, che a malapena riescono a rispondere alle domande dei giornalisti, e piazza Triumfal'naja dove si è raccolta l'opposizione, dove gli intervistati hanno un aspetto normale e rispondono perfettamente consapevoli di quello che stanno facendo.
Infine, proprio ora Vladimir Čurov, il presidente della Commissione Elettorale, sta comunicando alle varie televisioni che i filmini, le fotografie ecc. che documenterebbero vari brogli e che hanno invaso internet sono tutti falsi. Dice di essere stato a conoscenza già da prima delle elezioni (perché non è intervenuto allora lui, così potente, delegato dal presidente Medvedev in persona) di alcuni "set" dove erano stato approntati falsi seggi per montare questi casi. Sarò di parte, ma la cosa non è molto convincente. Questi cosiddetti "roliki", riprese amatoriali che vari testimoni hanno fatto dei brogli, dovrebbero avere un budget enorme (falsificazioni di tutti i documenti, stemmi, timbri statali e molti altri realia...)... Intanto la gente sta cominciando a indossare un nastrino bianco ovunque per dire di essere contro e sperare in una Russia libera come un foglio bianco su cui ricominciare a scrivere. Lo so, tutto molto semplice, semplicistico... ma un segno, dal basso...

3 commenti:

  1. Un'altra rivoluzione "colorata", quindi. Non so, Candi, nutro seri dubbi. Ho letto delle accuse di Putin alla Clinton, e, al di là della polemica da belva ferita, trovo un fondo di verità. Nel senso: Putin è un despota, un violento, uno che fa freddare i giornalisti in pieno giorno, etc. etc. Non sarò certo io a difenderlo. Ma mi pare che sempre più la politica globale si giochi su uno scacchiere che passa molto al di sopra delle nostre teste. E temo che il cambiamento, quando avverrà anche in Russia, sarà - come del resto qui da noi - molto poco "dal basso", e più frutto di altri tipi di manovre, altri tipi di interesse. Con questo non tolgo nulla al desiderio di cambiamento (o forse solo di normalità) del popolo russo, anzi.
    Non so, davvero. So solo che, in una nuova logica di blocchi contrapposti, non mi piace nessuno dei due (e men che meno i nuovi blocchi emergenti, Cina etc...). E non mi piace nemmeno l'Europa dei banchieri e dei tecnocrati: perché gente reale paga - o pagherà - gli errori di pochi. E non parlo di aumento della benzina, di iva, etc.. parlo di quel che ha sibilato la Merkel, qualche tempo fa: se l'euro cade, nessuno si aspetti altri sessant'anni di pace in Europa.

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  2. Questo è il problema. E' come se ci fossero due realtà: da un lato i circaI 500 ragazzi che sono stati arrestati l'altro giorno a Čistye Prudy e l'altro ieri processati per direttissima nei piccoli tribunali di quartiere prendendosi due o tre settimane di galera. Hanno dormito nelle sale d'aspetto e ai giornalisti di "Novaja gazeta" che andavano a trovarli chiedevano la gomma da masticare perché non si erano lavati i denti da due giorni. Loro sono quel desiderio di normalità e di cambiamento. Sono il normale indignarsi di fronte al pugno duro di Putin, alle uccisioni-minaccia (Politkovskaja, Estemirova, Babureva...) e alla corruzione fatta sistema. Dall'altro lato poi c'è chi usa questo desiderio di normalità e pulizia trasparente per fini che sfuggono. E forse chi dirige nell'ombra lo fa in diversi modi. Rozzamente, come Putin e i suoi scagnozzi con il tamburino blu che invadono Mosca sotto gigantografie di Putin e Medvedev alla Lenin e Stalin (il 7 dicembre sulla piazza del Maneggio. http://www.novayagazeta.ru/video/49906.html
    Oppure chi ordisce le sue trame "kul'turno", in modo pulito, intellettuale, democratico, mettendo a punto con raffinatezza una "coreografia" particolarmente adatta per la nostra borghesia democratica e pasciuta. Per noi. I giovani russi che vanno in piazza, credo, sono perfettamente consapevoli di essere un élite con la pancia piena (si definiscono infatti hipsters).
    Le rivoluzioni colorate, le primavere arabe sono davvero nate dal basso? Sono state finanziate e orchestrate dall'alto? Che sia l'una e l'altra cosa?
    Putin dice cose sensate contro questo Occidente e i suoi ricettacoli di potere. Ci credo (i documentari da lui finanziati che mostrano come personaggi USA poco chiari fossero sempre presenti in Kirghisia, in Ucraina e in Georgia al tempo delle rivoluzioni colorate hanno certo un fondo di vero). Però il problema è perché lui lo dice. Senza essere misticheggiante, mi viene in mente Solov'ev che parla dell'Anticristo e lo mostra come perfettamente ragionevole e sensato. Convincente.
    Insomma in questa schermaglia di poteri forti, che minaccia di diventare battaglia, io piccola cittadina non so che fare ma nemmeno non so come pensare. Perché capisco che la mia ignoranza su ciò che realmente accade mi rende facilmente strumentalizzabile. Eppure, ha senso prendere posizione anche a costo di prendere granchi, entusiasmarsi per i giovani che manifestano in piazza Tahrir anche se si ha il sospetto che Mubarak non l'hanno mandato via loro. Non so, ditemi voi, cari...

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  3. Sì, dico di sì. Concordo in tutto e per tutto con voi; è sempre più grande, più impalpabile e più complicato di quanto crediamo e di quanto ci mostrano. Penso che molti abbiano la consapevolezza che la regola di Fenoglio - scegli il male minore, Johnny - sia l'unica opzione e peraltro negli ultimi anni i 'mali minori' sono diventati sempre più pericolosi e marci. Sono stata io la prima a saltare di gioia quando è stato eletto Obama che dopo poco ha lanciato bombe e fatto guerre esattamente come chi lo ha preceduto, che si è trovato (non dico che sia il primo o unico responsabile) un'America in tracollo finanziario e ogni due minuti sputa sentenze sull'Europa e su cosa dobbiamo fare. Tutti bravissimi a parole... Non amo nemmeno la Merkel che sembra la nuova Maria Goretti ma è intrecciata ai giochi geo-finanzio-politici quanto i suoi esimi colleghi.
    Vi riporto quello che mi ha scritto la mia più cara amica di Mosca: наше поколение совершенно не аполитичное. Все мои друзья, которые там были, на все митинги ходят, за всем следят. Все, кто вышел - это читатели слона, сноба, бг, пользователи фэйсбука. Это все дети тех, кто был против советской власти, кто выходил к белому дому. поколение сменилось. мы выросли, а ничего не изменилось.пасынок моего одноклассника, когда ему объяснили, куда уехал его отчим и дядья, сказал, что он бы тоже бы поехал друзей спасать, но только бы не пришлось, только бы не пришлось. а ведь придется. потому что ничего не меняется. потому что не за кем идти и нет достойной альтернативы. революции в россии готовили всегда кучки интеллигентов, а приходили к новой власти совсем другие люди. не лучше предыдущей.
    Come vedete anche loro si pongono dubbi e bisogna sempre fare mille distinguo, per quanto difficile, anche nelle dimostrazioni e nei fenomeni di massa.
    Eppure nonostante tutto ammiro i miei amici e i quarantamila che sono scesi nelle piazze e nelle strade di tutta la Russia; credo che anche questo abbia senso per noi e per la nostra coscienza. Se vivere un sogno sapendo che è un mulino a vento è l'unica alternativa a dormire e non sognare affatto, preferisco ferirmi consapevolmente e sanguinare per una spada che impugno e che scaccerà soltanto qualche ombra più grande, anche se non porterà la luce. E' triste, molto, ma è ciò che abbiamo di fronte e viverlo è forse l'unica parte che ci è data di recitare.

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