mercoledì 13 febbraio 2013

I cavalli di Vysockij


Nella tormenta di neve i cavalli di Puškin portano/trascinano l'eroe in un altro mondo, anzi all'altro mondo. Anche il vetturino chi sarà mai? Un'altra persona o un alter ego del poeta?
La trama folcloristica è completamente interiorizzata, forse il vetturino rappresenta proprio quella trama, il suo di fuori, lui proietta fuori tutto il suo terrore. Il senso di fatale perdizione.
Nelle prime due parti (è una ballata, ed ha la struttura tripartita delle fiabe) la dominante psicologica ed emotiva è la paura che rimane vaga, non si spiega. Ci racconta del superamento della soglia, vita e morte. Lo fa attraverso le forme dell'espressione del terribile nella letteratura romantica, ma anche folcloristica (i cavalli la cui funzione di traghettatori nell'ade è codificata dalla ballata romantica). Poi nella terza parte tutto diventa più esplicito.
Vysockij, credo, parte da qui. Rende esplicito quello che Puškin lasciava sfumato nei contorni della fiaba e del paesaggio innevato.
Non è un caso che oltre ai cavalli rimanga anche in lui il campanellino con la sua debole forza di tener lontano il male.

«КОНИ ПРИВЕРЕДЛИВЫЕ»

Вдоль обрыва, по-над пропастью, по самому краю
Я коней своих нагайкою стегаю, - погоняю, -
Что-то воздуху мне мало, ветер пью, туман глотаю,
Чую, с гибельным восторгом - пропадаю,пропадаю!
Чуть помедленнее, кони, чуть помедленнее!
Вы тугую не слушайте плеть!
Но что-то кони мне попались привередливые,
И дожить не успел, мне допеть не успеть!

Я коней напою,
Я куплет допою,-
Хоть немного еще постою на краю!...

Сгину я, меня пушинкой ураган сметёт с ладони,

И в санях меня галопом повлекут по снегу утром.
Вы на шаг неторопливый перейдите, мои кони!
Хоть немного, но продлите путь к последнему приюту!
Чуть помедленнее, кони, чуть помедленнее!
Не указчики вам кнут и плеть.
Но что-то кони мне попались привередливые,
И дожить не успел, мне допеть не успеть!

Я коней напою,
Я куплет допою,-
Хоть немного еще постою на краю!...

Мы успели - в гости к Богу не бывает опозданий.
Так что ж там ангелы поют такими злыми голосами?
Или это колокольчик весь зашелся от рыданий,
Или я кричу коням, чтоб не несли так быстро сани?
Чуть помедленнее кони, чуть помедленнее
Умоляю вас вскачь не лететь!
Но что-то кони мне достались привередливые,
Коль дожить не успел, так хотя бы допеть!


Я коней напою,
Я куплет допою,-
Хоть немного еще постою на краю!...


Cavalli bradi

Lungo un dirupo, sull’orlo del precipizio, proprio sull’orlo,
Io sprono i miei cavalli con la frusta li incito,
Mi manca l'aria, bevo il vento, ingoio la nebbia,
Sento, con ebbrezza di morte, mi perdo, mi perdo"
Un po’ più adagio, cavalli, un po’ più adagio!
Non sentite lo scudiscio teso!
Ma che razza di cavalli bradi mi sono capitati!
E non sono riuscito né a vivere né a cantare fino in fondo.

Abbevererò i cavalli,
finirò di cantare la strofa
Almeno un poco starò ancora sull’orlo!…

Sono perduto, l’uragano mi spazzerà via come un fiocco dal palmo della mano
E in slitta mi trascineranno al galoppo per la neve al mattino.
Passate al passo tranquillo, cavallini miei!
Almeno un pochino, prolungate la strada per l'ultimo rifugio!
Un po’ più adagio, cavalli, un po’ più adagio!
Non è frusta né sferza che vi comandano.
Ma che razza di cavalli bradi mi sono capitati!
E non sono riuscito né a vivere né a cantare fino in fondo.

Abbevererò i cavalli,
finirò di cantare la strofa
Almeno un poco starò ancora sull’orlo!…

Ce l’abbiamo fatta, ad arrivare in tempo all'invito di Dio.
Ma com'è che gli angeli cantano con quelle voci cattive?
O è il sonaglio che singhiozza con violenza,
O sono io che urlo ai miei cavalli di non trascinare così in fretta la slitta?!
Un po’ più adagio cavalli, un po’ più adagio!
Vi supplico di galoppare, non di volare!
Ma che razza di cavalli bradi mi sono capitati!
Se non sono riuscito a vivere fino in fondo, almeno potessi finir di cantare!
Abbevererò i cavalli,
finirò di cantare la strofa
Almeno un poco starò ancora sull’orlo!…



E qui una versione italiana di Milva




6 commenti:

  1. Quante belle scoperte col tuo blog!
    Non conoscevo affatto Vysockij e curiosando in rete scopro un vero talento.
    Cosa dire poi di questa suggestiva ballata, se non riportare i versi di Rilke che mi vengono immediatamente in mente :"...il bello non è che il tremendo al suo inizio..."

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  2. Oh cara, di Vysockij, questo grande, ennesimo Amleto russo, vorrei parlare tanto o cantare e far cantare... abbiamo anche un cantautore italiano che si è molto adoperato per farlo conoscere in Italia, Alessio Lega.

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  3. quest'inverno sono riuscito a vedere, per puro caso, il film dove recita accanto a Kira Muratova
    :-)

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  4. cos'era? "Brevi incontri"? Ti è piaciuto? Io non l'ho visto...

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  5. è una storia d'amore. La Muratova interpreta un'addetta all'assegnazione delle case (qualcosa fra un assessore e un amministratore), quindi molto legata al territorio e alla carriera; VV è invece una specie di zingaro, un ingegnere minerario (mi pare che sia questo) che gira per miniere e cantieri anche in zone sperdute. Ogni tanto si incontrano, il film racconta di uno di questi incontri, di progetti di vivere finalmente insieme. Ovviamente VV suona e canta - io non lo avevo mai inquadrato bene, prima. E' un film di attori, più che la storia in sè è bello per gli attori, per l'ambientazione (la regia non è ancora della Muratova, ma è già il suo stile).

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