giovedì 11 febbraio 2010

Polpette e asiago patriottici e la morte di Stalin?

Non andrei mai a spaccare le vetrine a un McDonald's. Quando ai bambini piaceva andarci ce li ho anche portati (pensavo che ci sarebbero poi arrivati da soli che ci sono altre cose buone). Posso anche capire la ragione di Stato con le sue politiche agricole. Ma non capisco perché un ministro debba far pubblicità gratis a una grande catena di fastfood, estranea alla nostra cultura culinaria e, per giunta, gabellando il tutto come atto patriottico (infatti: il panino delle polemiche si chiama McItaly, sarà perfettamente raffinato, niente Crusca).
Mi indigna che un certo signor Mereghetti (McDonald's Italia) pontifichi alla BBC in inglese su come alla McDonald's stiano aiutando "gli italiani a conoscere il cibo di qualità" e facciano "conoscere ai giovani i cibi di qualità italiani". Il ministro si difende dalle polemiche giustificandosi in una lettera al "Guardian" (sic!) e si appella alla morte di Stalin: "With regret, we are forced to deliver bad news to this kind of left: Stalin is dead. And we can safely bet he never set foot in a McDonald's". 
Eh, eh, il signor ministro non ha letto Gli occhi di Stalin di Gian Piero Piretto e non sa che Stalin ce l'avrebbe messo sì il suo augusto piede da McDonald's. Nel 1937, infatti, la ben orchestrata politica culinaria del regime pubblicizzava presso le massaie sovietiche gli hamburger americani ribattezzandoli moskovskie kotlety, polpette moscovite.  Ma Stalin non era ansioso come noi di riverniciarle a tinte patriottiche. Le si accompagnava, infatti, con il ketchup, la cui reclame spudoratamente recitava: " В Америке на каждом столике ресторана и у каждой хозяйки в буфетe стоит бутылка КЕТЧУП [In America su ogni tavolo di ristorante e nella credenza di ogni massaia c'è una bottiglia di KETCHUP]", (G. Piretto, Gli occhi di Stalin, Raffaello Cortina Editore, Milano 2010, p. 118).
Eppure, oggi, a quanto pare, chi non mangia McDonald's, chi esprime qualche dubbio su quel modello di consumo e sulle sue conseguenze ambientali, sarebbe inevitabilmente stalinista. Ermanno Olmi, per esempio, con il suo bellissimo Terra Madre.

1 commento:

  1. Argomento trattato anche a lezione, in Francia. Il pretesto, la storia della focaccia di Altamura che fece chiudere McMerda's. Scarsa presa sull'uditorio: le motivazioni, nell'ordine:
    - Lo sappiamo che fa male, ma è così buono...
    - Lo sappiamo che fa male, ma costa poco...
    - Lo sappiamo che fa male, ma se dobbiamo badare a tutto quello che fa male...

    Ho avuto una spiacevole sensazione: i dubbi sulla salubrità del cibo di McMerda's fanno ormai parte del senso comune, ma i giovani-vecchi di questa generazione vivono come se non ci fosse più nulla da fare.

    Quanto al ministro, di cui è pietoso tacere anche il nome: non lo sapevi che i panini di McDonald's erano la base del menù dei bicornuti antenati celti? A loro mancava semmai il Mc'Gelato che vien giù dal Mc'Tubo, penso usassero la cacca di mucca...

    Massimiliano

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