Per lungo tempo i mosaici di Aleksandr Dejneka (1938) non sono stati visibili a causa dei lunghi restauri della stazione metropolitana Majakovskaja. E così me ne ero completamente dimenticata, finché un giorno l'autunno scorso ho alzato lo sguardo per caso e sono stata quasi investita dallo sciatore che volava dal trampolino. Il ciclo, Una giornata del cielo sovietico, che Dejneka ha composto a tempi forzati per arrivare in tempo per l'apertura della stazione, è stato realizzato a Leningrado da maestranze che non erano use alla tecnica del mosaico. In effetti, è stato proprio Dejneka a rispolverarla, alla ricerca di nuove soluzioni per la sua arte monumentale che avrebbe dovuto tendere alla classicità. E così ne risulta uno strano ibrido che di classico ha pochino. La forma impietrita e cristallizzata del mosaico è piegata a un dinamismo iperrealista che sembra in realtà scrollarsi via dalla pietra e dalla misura.
Il grande mistero dell'arte che mal tollera tendenziosità e commesse?
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