....per perdersi nello stagno di Jasnaja Poljana, il Krest'janskij (o Bol'šoj) prud. E' quello che capita a Elena da tre anni a questa parte. Queste sono le sue foto appassionate.
Una metà dello stagno era dei contadini, l'altra dei signori. Ci si faceva il bagno, ci si lavava la biancheria (in Guerra e pace il principe Andrej indugia brevemente a guardare le lavandaie, mentre passa proprio da questo stagno vicino all'entrata dai bianchi piloni della tenuta) e lì d'inverno la famiglia Tolstoj al completo amava pattinare. Anche Tolstoj si perdeva nei suoi riflessi:
"Nel giardino, dove la cara mamma buonanima amava stare, vicino allo stagno... fluttua placida la luna, si riflette... sulla superficie di specchio delle placide acque dello stagno." L.N. Tolstoj, La notte di Natale
grazie a Elena Freda Piredda
Il laghetto di Jasnaja Poljana: lago dei sogni, lago dei segni, l’ago della bilancia dei miei umori. Stagno in realtà, ma misterioso come un lago. Riflette il cielo, con le sue acque appena increspate. Riflette me. Incorniciato da quegli alberi, vicino al viale delle betulle ben note, cuore della Russia e sua essenza. E senza ragione, ti trovi lì e aspetti. O forse una ragione c’è: è quella che ti ha portato a Jasnaja, è quella per cui, tornandoci, torni a casa.
RispondiEliminaGrazie a te per aver dato spazio alle mie manie impressionistiche!
Elena
e ne vorrei ancora, anche per leggerti...
RispondiEliminaMi fai un complimento bellissimo, grazie davvero. Occhio che allora invado il tuo blog di miei vaneggiamenti, eheheh
RispondiEliminastupende queste immagini! complimenti!
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