Un nutrito gruppo di registi, sceneggiatori, produttori e altri lavoratori del cinema, tra i più interessanti dell'odierno cinema russo (ma questa è un'opinione personale), ha sottoscritto una lettera di dimissioni dall'Unione dei cinematografi. Tra loro ci sono autori di grandi film, come Jurij Norštejn, uno dei più grandi geni del cinema di animazione di tutti i tempi.
Criticano la gestione autoritaria (вертикаль самодержавной власти) di questa comunità professionale, il suo legame con i Palazzi del potere, la ricerca maniacale dei nemici interni ("маниакальный поиск внутреннего врага и изгнание непокорных"), la mancanza di scussione libera, il patriottismo su ordinazione, l'unanimità artificiosa. Non fanno alcun nome, ma si capisce benissimo di chi stanno parlando.
Si impegnano a organizzare una nuova Unione del cinema che possa difendere in modo adeguato gli interessi della categoria e del cinema nazionale. Il 16 aprile è fissata l'assemblea costitutiva di questo nuovo soggetto.


La protesta mi ricorda certe atmosfere nostrane degli ultimi tempi, fatte le debite riserve, naturalmente :)
Fonte: Novaja gazeta, 12 aprile 2010
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