venerdì 18 giugno 2010

Il racconto dei racconti. Il miglior film d'animazione di tutti i tempi

Miglior film animato di tutti i tempi: Los Angeles - USA 1984 
Miglior film animato di tutti i tempi: Zagabria - Croazia 2002 
Miglior film d'animazione al 2^ Festival del cinema per la gioventù: Mosca – Unione Sovietica 1980 
Vincitore del Premio della Giuria al Festival Internazionale del Cinema: Lille - Francia 1980 
Vincitore del Primo Premio del Festival Internazionale del Cinema di: Ottawa – Canada 1980 
Vincitore del Primo Premio al 5^ Festival Internazionale del Cinema di Zagabria: Zagabria – Yugoslavia 1980 
Vincitore del 13° Festival del Cinema dell'URSS: Doušanbe – Unione Sovietica 1980 
Premio della Critica Internazionale (FIPRESSI): 1980 
Premio della Federazione Internazionale dei clubs del Cinema: Oberhausen – RFT 1980 
Diplôme du jury catholique, 1980

“Il film doveva essere una pellicola sulla memoria. Voi ricordate come i giorni fossero lunghi quando eravamo bambini? Ogni giorno esisteva per sé stesso e tutte le verità erano semplici; tutto era nuovo e tutto era immerso in una atmosfera di stupore mentre l'amicizia prevaleva su tutto. Ma col passare dell'età si vive alla meno peggio; l'amicizia non è completamente amicizia e le gioie non sono riconosciute come gioie - quelle del sole, della neve, del vento, della passeggiata, del cane, del gatto... In questo film il poeta svolge il ruolo principale, ma non è un poeta che appare obbligatoriamente allo schermo... il suo ruolo è svolto da una poesia e questa poesia è "il racconto dei racconti" di Nazim Hikmet:
Siamo sopra l'acqua -
il sole, il gatto, il platano, io.
E' il nostro destino.
L'acqua è fresca,
il platano è alto,
il sole splende,
il gatto sogna,
io scrivo versi.
Grazie a dio, siamo vivi!
L'acqua abbagliante ci colpisce sul viso - al sole, al gatto, al platano, a me ed al nostro destino. Sullo schermo ecco apparire il gatto, creatura affettuosa e dotata di memoria... E viene la pioggia, che rimpinza la terra, lava la carreggiata lastricata mentre al termine della via il crepuscolo della sera che scende lentamente... Della biancheria sul filo, un toro con un anello al naso che schiuma di passioni terribili e disastrose; un piccolo vecchiosu una gamba di legno, il nostro vicino, ritornato così della guerra... Il nostro vicino che porta soltanto una scarpa... Tutto ciò può essere organizzato in un tema semplice ma straordinario, un tema-fisarmonica, che si spiega, va allargandosi e, in fin i conti, può tradursi con questa semplice espressione: "siamo in vita". Perché la nostra infanzia passa così come passano le guerre e non obbiamo mai dimenticare che la felicità, è ogni giorno di pace. Ogni giorno".
Jurij Norštejn

Qui un'analisi dettagliata delle immagini e dei motivi del film.

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