Un pizzo di foglie come gli arabeschi di ghiaccio sulle finestre da cui sbucano i corvi neri che troveremo nel Racconto dei racconti. Inizia così La volpe e la lepre (1973) di Norštejn.
La fiaba narrata è di Vladimir Dal', un medico innamorato delle tradizioni popolari russe e della lingua che le creava e conservava, una sorta di fratello Grimm della steppa, ma anche autore del più affascinante thesaurus del russo, il mitico dizionario Dal', appunto.
Inizia qui la collaborazione tra Norštejn e Francesca Jarbusova, l'animatore e la disegnatrice. Jarbusova istoria le sue tavole del decorativismo più raffinato. I disegni dei ricami tradizionali, tende e tovaglie, centrini... sembra di entrare in un'isba parata a festa. Ricorda un po' Bilibin, ma anche il movimento di Abramcevo, dove il folclore viene rielaborato e reinterpretato in modo raffinatissimo dagli artisti più vari. Cose da primo Novecento, insomma, quando si inventava di sana pianta la matrjoška e si riusciva a convincere tutti che si trattava di creazione popolare.
Il tema è quello della casa, il focolare spesso in pericolo da difendere come bene prezioso... chissà se c'entra la sconquassata epopea della coabitazione sovietica.
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