domenica 29 agosto 2010

Jasnaja Poljana

Non è solo la tenuta di Tolstoj. E' un luogo dove generazioni di persone sono venute in pellegrinaggio. Tolstoj, che per lavorare esigeva il silenzio più perfetto, diceva che la scrittura e gli ospiti lo distruggevano. Però ha continuato fino all'ultimo a ricevere moltissimi persone (e moltissime lettere, 50.000 circa, con 8000 risposte, grazie all'aiuto della moglie e dei segretari e di uno strano aggeggio per le fotocopie). All'inizio del Novecento erano perfino andati da lui due nostri preti italiani modernisti, Buonaiuti e Semeria, mi pare (ma a casa controllo e sarò più precisa), interessati alla posizione di Tolstoj nei confronti della Chiesa e della sua storicità, del dogma ecc. Insomma Jasnaja Poljana è davvero un centro luminoso (jasnyj) di irradiazione.
Poiché quest'anno è il centenario della morte di Tosltoj, ma anche il cinquantenario di quella Pasternark, al seminario dei traduttori ha partecipato anche la famiglia di Pasternak quasi in massa (il figlio, i nipoti, il ramo inglese...). Tutti molto legati a Tolstoj e qui ricevuti come parenti da Vladimir Il'ic Tolstoj perché il loro nonno, Leonid Pasternak, il padre dell'autore del Dottor Zivago, ha ritratto più volte Tolstoj, ha illustrato Resurrezione ed era molto amato dallo scrittore. Oggi Lisa Pasternak ci ha letto le memorie del nonno su Tolstoj e ne è uscita una immagine viva, umana, scherzosa che non mi aspettavo. Ma devo chiudere... finisce la connessione. Domani viaggio verso i cosacchi del Don, ma devo ancora convincere Giulia a scrivermi un post sui funerali di Tolstoj di cui oggi abbiamo visto un suggestivo filmato.

Il ritratto di Tolstoj è di Leonid Pasternak. Fonte  www.nasledie-rus.ru

1 commento:

  1. Spiritualmente sono con te nei luoghi del "Grande Vecchio". Cosa sono cento anni per lo Spirito?
    Io mi sento molto più in contatto con le grandi Anime del passato che con la maggior parte dei contemporanei.
    Per alludere alla contemporaneità dello spirito Rilke diceva in una delle sue splendide Elegie:
    "Si dice che gli Angeli, spesso, non sanno se vanno tra i vivi o tra i morti.
    L'eterna corrente sempre trascina con sè per i due regni ogni età,
    e in entrambi la voce più forte è la sua."

    Buon proseguimento del viaggio. Sto proprio rileggendo i racconti di Puskin e le sue storie sui Cosacchi e la rivolta di Pugacev...

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