martedì 24 agosto 2010

Marina e dintorni

Siamo qui per ricordare Marina Cvetaeva che ha passato gli ultimi, terribili 10 giorni della sua vita proprio a Elabuga. 


Durante la guerra la città era un luogo di evacuazione e molti scrittori si sono trovati da queste parti. A Čistopol', per esempio, in poche strade sembrava che si fosse concentrata l'intera Unione degli Scrittori: Pasternak, Aseev, Fedin... Marina Cvetaeva arrivò qui con il figlio Mur (Georgij) disperata perché sola e senza alcuna speranza di trovare una qualsivoglia fonte di sostentamento. Il 31 agosto 1941 si è suicidata.  E' sepolta nel cimitero anche se non si sa dove. Ora all'entrata c'è la lapide che la ricorda (con l'immancabile panchina), ma in mezzo al sottobosco, forse, c'è il luogo di sepoltura presunto.

5 commenti:

  1. Anche se Laura mi ucciderebbe se lo sapesse, commento comunque.
    Volevo solo ringraziarti, perché grazie al tuo blog ho conosciuto una nuova faccia della Russia, ora so cosa aspettarmi dal mio viaggio.

    спасибо болшое, l'Invisibile.

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  2. mi sa che lo vedrà prima o poi... e tu sei pronto? Хорошего пути! Troverai tante persone pronte a darti una mano. Provare per credere :)

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  3. Beh, dai, abbiamo chilometri di distanza, male fisico non può farmene!
    Pronto... Penso che si scoprirà solo scendendo dall'aereo!

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  4. Oh Marina Cvetaeva!
    Ho imparato ad amarla attraverso la sua passione per Rilke (passione che condivido in pieno) e da allora ho cercato di rintracciare tutti i suoi scritti che sono stati tradotti. Ci può essere esistenza più tragica e sfortunata?
    Un'altra grande anima russa ha avuto un destino terribile, la Sabina Spilrein, ma mai così atroce come quello di Marina.

    Come vedi sono appena rientrata a Milano dal mio eremo nei boschi (senza TV, nè telefono, nè internet) e trovo i tuoi interessantissimi post sulla Russia. Spero che tutto sia andato bene.
    Non ti nascondo che ero un pò preoccupata per via di tutte quelle notizie riguardo gli incendi. Sono stati veramente tanto devastanti?

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  5. cara Marisa! Ben tornata, ti aspettavo perché sono proprio a Jasnaja Poljana (se ti fidi mandami il tuo indirizzo postale alla mia mail). Sì gli incendi sono stati tremendi, ma io sono venuta dopo, quando il fumo e il picco del caldo torrido era già passato. In effetti, questo seminario qui a Jasnaja ha avuto meno partecipanti del solito perché molti stranieri si sono spaventati. Domani parto verso il sud, un migliaio circa di km in autobus verso il Don. O la va o la spacca!

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