venerdì 29 ottobre 2010

Il ritorno dei nomi e quello della libertà di manifestazione?


Domani 30 ottobre in Russia si ricordano le vittime della repressioni politiche e ce n'è da ricordare purtroppo. Oggi Memorial a Mosca ha organizzato una giornata di ricordo in piazza Lubljanka. Davanti alla famigerata sede del KGB si trova un masso che viene dalle isole Solovki, il luogo dove è stato organizzato il primo campo di concentramento, già da Lenin, nel 1921. Intorno a quel masso ora si alternano persone e persone che per 12 ore leggeranno nomi, spesso di loro parenti o amici, periti nella furia delle repressioni. E' il quarto anno che questa iniziativa, senza retorica o pompa, nuda come nudo è il dolore, cerca di “far ritornare” più nomi possibili. Contemporaneamente Memorial ha fatto sapere di appoggiare, insieme ad altre associazioni per la difesa dei diritti umani, la manifestazione del 31 ottobre sulla piazza Triumfal'naja.
Questa volta, la prima, le autorità hanno autorizzato l'iniziativa, anche se con tutta una serie di trucchetti da piccoli burocrati: prima solo in un angusto spiazzo davanti all'hotel Pekin per 200 persone, poi in uno spazio più adatto che dovrebbe contenere 800 manifestanti e 200 rappresentanti dei media. La richiesta era stata fatta per 1500 persone. Uno degli organizzatori, Eduard Limonov, ha rifiutato questa soluzione di compromesso, mentre gli altri, con alla testa Ljudmila Alekseeva, vanno avanti dopo aver avuto assicurazione scritta che le autorità si preoccuperanno di garantire la sicurezza di TUTTI i manifestanti. Il problema sta nelle cancellate che stanno ancora in piazza e dovrebbero servire a proteggere dei non precisati scavi archeologici. Combinazione proprio ieri è stata data grande rilevanza a certi ritrovamenti del XVI-XVII secolo. Anche a Pietroburgo la manifestazione del 31 è stata per la prima volta autorizzata ma con una serie di limitazioni e problemini.
Foto "Novaja gazeta"

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