Gli involtini di cavolo sono un cibo che mi ricordano la mia infanzia di bambina golosa. Mi piacevano tantissimo e mia mamma li faceva apposta per me. O almeno così pensavo io tutta soddisfatta. Anche in Russia questo piatto (i golubcy, piccioncini o piccioncini pigri, i nostri uccelletti scappati) deve avere sicuramente una valenza affettiva e ognuno prepara a modo suo questo diffusissimo piatto (Ucraina, Moldavia) che si mangiava nell'antica Grecia (se ne parla in Aristofane) e che, cambiata la foglia, in tutto il Medio Oriente e nei Balcani ha dato origine ai famosi dolma. I ripieni sono i più svariati e oltre al tradizionale binomio carne/riso, in Russia e in Ucraina si fanno con la buonissima grečka, o grano saraceno. Questa è la mia versione: ho cambiato anch'io la foglia. Il cavolo cinese con la sua foglia consistente e allungata è molto comodo e ha un sapore più lieve e meno cavoloso della verza, così mi sono potuta permettere di irrobustire il ripieno con l'aggiunta del formaggio di capra. Uso rigorosamente il riso originario, meno pregiato perché non tiene affatto la cottura ma per questo adattissimo ai ripieni che si vuole compatti (effetto cemento riuscito, infatti).
Ingredienti:
Un cavolo cinese allungato di media grandezza
250 gr riso originario
1/2 litro di brodo
1 cipolla bianca
200 gr salsiccia
200 gr caciotta di capra
2 cucchiai di olio extravergine
200 gr polpa pronta pomodoro
parmigiano, sale

Grazie, mi hai dato un'ottima idea per il prossimo incontro di cinema. Dopo la visione del film, infatti abbiamo la bella abitudine di continuare la discussione intorno ad una tavola imbandita (tavola rigorosamente rotonda!).
RispondiEliminaMa una precisazione: la cottura finale va fatta al forno o sui fornelli del gas?
Sul fornello a gas, ma qui si apre spazio alla sperimentazione. :)
RispondiEliminaBuon incontro!