lunedì 20 dicembre 2010

Registi e potere (Michalkov, parte II)

Pubblico il secondo stralcio del Manifesto di Nikita Michalkov.

Che fare?
E' giunto il XXI secolo…
Possiamo noi oggi, mettendoci una mano sulla coscienza,
dire a noi stessi e agli altri: sì, siamo soddisfatti di tutto
quello che è successo e succede in Russia?
Pensiamo di no!

La struttura sociale attuale, un roboante miscuglio di modernizzazione liberale copiata dall'Occidente, di arbitrio dei “dirigenti locali”, di corruzione imperante, non soddisfa la maggior parte dei russi. Dietro il “salotto buono” delle riforme economiche e la “facciata” delle istituzioni liberali si nascondono come prima rapporti sociali arcaici e tradizionali.
La gente è stanca di ascoltare le dichiarazioni di indipendenza politica, di sorbirsi appelli sulla libertà individuale e di dar credito alla favole sui miracoli dell'economia di mercato.
E' finita l'euforia della democrazia liberale! E' venuto il momento di passare ai fatti!

Prima di tutto è indispensabile consolidare e sostenere la legalità e l'ordine giuridico nel paese. Poi bisogna garantire la sicurezza culturale e nazionale. In terzo luogo è d'uopo far crescere il “benessere per tutti”. In quarto ricostituire i sentimenti d'orgoglio e responsabilità per il proprio paese. Infine, dobbiamo assicurare la giustizia sociale e la difesa sociale dei cittadini, e anche affermare i diritti e le libertà dei nostri compatrioti che vivono nei paesi dell'ex URSS e all'estero.

Per riuscirci dobbiamo:
far rinascere la forza e la potenza dello Stato russo;
sostenere la nascita di nuove forme di società in Russia;
ripristinare e rinsaldare l'autorità morale del potere;
garantire una crescita economica dinamica e costante;
instillare nei cittadini i fondamenti della coscienza legale, educarli a un senso di rispetto per la legge, il lavoro, la terra e la proprietà privata.

Ma prima di ogni cosa dobbiamo credere nella nostra Russia, rafforzare lo spirito della nostra nazione, ricostituire un'immagine positiva del nostro paese in tutto il mondo.
I russi oggi si aspettano da noi proprio queste riforme e questi cambiamenti.
Non per tornare al passato, questo non succederà in Russia! Ma per rivolgerci verso il futuro, il degno futuro di un grande paese.

Siamo convinti che solo una giusta forma di combinazione di libertà e autorità, fondata sull'unione dei comandamenti e degli ideali della VERITA' (Pravda) con i principi e le norme del DIRITTO (Pravo), può e deve garantirci “una vita umana normale in una logica umana normale, senza rivoluzioni e controrivoluzioni”.

[…]
La crescita e la stabilità vengono da uno sviluppo stabile del paese, dall'interrelazione tra riforme statali e cambiamenti sociali che, da un lato, si fondano sulla tradizione culturale nazionale e, dall'altro, rispondono alle sfide globali della civiltà.

2 commenti:

  1. Non sarebbe meglio che gli artisti si esprimessero con quello che è più congeniale a loro, cioè le immagini?
    Ci eviterebbero questi penosi comizi...

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  2. In realtà, penso che probabilmente non l'abbia nemmeno scritto lui. Il manifesto è lunghissimo ed è la versione più completa e ortodossa dell'ideologia putiniana che si possa desiderare. Ma comunque l'ha firmato e continua a fare da grancassa.

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