domenica 27 febbraio 2011

La riforma della scuola in Russia

Putin e il ministro dell'istruzione Fursenko
E' da qualche tempo che Elena mi ha segnalato un articolo della "Novaja Gazeta" che parla della nuova, contestatissima (dai genitori) riforma della scuola che si sta preparando in Russia. L'articolo è di Julija Latynina, ma questa nuova iniziativa che la Duma si è presa a cuore e fortemente voluta dal partito di Putin Edinaja Rossija ha scatenato innumerevoli reazioni. Per ora si tratta di un progetto del Ministero dell'istruzione. Ma si tratta di un progetto che presuppone un'idea di scuola totalmente diversa da quella esistente. Anzi, un'idea di discente, di uomo, anzi di suddito. 

Dalla nona classe la giornata scolastica verrà divisa in due parti. Durante la prima si farà scuola in modo tradizionale, durante la seconda ci saranno varie attività finalizzate a educare il giovane alla vita sociale. 
La cosa più rilevante però è il cocktail di materie che il ministero ritiene utili per formare i cittadini di domani. Rimangono obbligatorie solo quattro materie materie: ginnastica, fondamenti di sicurezza (основы бесопасности жизнедеятельности), maturità civile e "Russia nel mondo". Perfino la formulazione linguistica di queste nuove materie fa rabbrividire. Certo, ci saranno altre cinque materie facoltative che si potranno inserire a scelta. Va considerato, tuttavia, che l'istruzione media diventerà a pagamento e quindi presumo che ci sarà una forte differenziazione dei programmi scolastici anche in relazione al costo del percorso scolastico scelto. 
Matematica, inglese, letteratura... è tutto facoltativo e opinabile, dunque. lI punto fermo e condiviso è un bel sano e gagliardo patriottismo. Viene da rimpiangere la smagliante istruzione tecnica e scientifica, il generale buon livello di matematica, il solido nozionismo letterario della scuola sovietica. Lo dico come paradosso, però...
Il 24 febbraio il Centro Levada, un centro di analisi sociologiche e sondaggi serio e indipendente, ha pubblicato il suo sondaggio su questo progetto, forse anche per rispondere ai diversi sondaggi probabilmente manipolati che dicevano che la maggioranza dei russi voleva una riforma dell'istruzione. Dal sondaggio Levada risulta che il 77% dei russi è inorridito dalla riforma proposta. L'orrore sale tra i moscoviti (85%).
E io nel mio piccolo penso già alle pratiche di equipollenza dei titoli universitari tra una decina d'anni. 


L'illustrazione viene dal sito del Ministero dell'Istruzione Russo: http://eng.mon.gov.ru/


5 commenti:

  1. Fammi capire: se la giornata scolastica è divisa in due e la prima parte rimane dedicata alle attività "tradizionali", vuol dire che queste non prevedono matematica, letteratura, inglese...?

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  2. Penso di avere molto, molto da dire riguardo a questo argomento.

    In tre mesi di scuola russa, se posso essere sincero, non ho imparato niente. Non perché fossi straniero e non seguissi le lezioni (anzi!!) oppure perché non capissi.
    C'erano lezioni che seguivo con parecchia attenzione, per esempio letteratura russa, accorgendomi con orrore che in tre mesi nessuno dei miei compagni è stato mai in grado di fare un commento sui testi che leggevamo.
    (Sì, la lezione consisteva nella lettura dei testi e nella verifica sui contenuti, domande da prima elementare, ovviamente)
    Stessa cosa per inglese, dove non si fa altro che imparare vocaboli (idioti e antiquati) a memoria, invece che praticare la lingua.
    (mai, mai, mai sentito i miei compagni parlare in inglese - e lo studiano da almeno 5 anni)

    La scuola russa, per me, non è una scuola. E' un centro di detenzione, un luogo per passare il tempo, ma sicuramente non è una scuola, se consideriamo "scuola" come "luogo dove si impara".
    Il problema è probabilmente che l'attuale sistema non spinge lo studente a pensare, crearsi un'opinione, non fa venire voglia di studiare e non da mai piacere nel farlo.
    Rabbrividisco ancora al ricordo delle interrogazioni di storia, dove, leggendo dal libro, sentivo le stesse, identiche parole come erano scritto.

    Sono convintissimo che ci sia l'urgenza di una riforma di questo sistema, certo è che questa sicuramente non porterà grandi miglioramenti.
    Avremo sempre più russi - soldati - ciechi totalmente capaci di pensare.


    Evviva...

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  3. @ Marisa. sì la prima parte della giornata prevede le materie tradizionali. Non è che non ci saranno matematica, inglese ecc. ma saranno tra le 5 facoltative, a discrezione della scuola e dell'indirizzo (non è ancora chiaro nel progetto), mentre le quattro immancabili sono quelle di cui sopra. Per ora, purtroppo, è proprio così.

    @ Andrea. Speravo di stanarti con questo post, eh eh!
    Condivido tutto. Dal crollo dell'URSS è crollata anche l'istruzione, a parte alcune isole di eccellenza, per fortuna.

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  4. Io vengo dall'Ucraina, da un paesino di mille abitanti, e dopo qualche mese in Italia sono andata a scuola superiore, cominciando dal terzo anno e , nonostante i problemi di lingua, ero la prima della classe. Vi assicuro che io in tre anni di scuola italiana non ho imparato nulla. Anzi no, una cosa ho imparato. Ho imparato che un'insegnante razzista può interrogarti ogni giorno e non mettere mai i voti quando hai fatto una buona interrogazione ma non perde occasione di metterti un bel 2. Ho imparato che per dimostrare che conosco la materia devo andare a lamentarmi con la preside e radunare tutti gli insegnanti del liceo per farmi interrogare su tutto il programma passando così dal 4 a 8. La preparazione nelle scuole russe è nettamente superiore di quella italiana,le nostre scuole TUTTE sono a livello del vostro liceo scientifico. Se poi in alcune scuole, da alcuni insegnanti la cosa non viene presa sul serio è un'altro discorso.

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  5. Carissima anonima, il tuo commento è un utile richiamo a non fare mai di tutt'un'erba un fascio. Tu sei stata sfortunata in Italia e non penso che per quell'insegnante razzista e ottusa tutta la scuola italiana vada demonizzata o svilita. Penso ancora, anzi, che sia una buona scuola, vedo i nostri ragazzi in giro per il mondo con intercultura non sfigurare affatto, anzi. Ma una cosa che dici è verissima. La tradizione scolastica dei paesi ex URSS è molto buona. L'Unione Sovietica aveva questo di bello. L'istruzione, di base come quella avanzata, era molto curata (come purtroppo era curato anche l'inevitabile cappa ideologica, ma spesso insegnanti intelligenti riuscivano a fare una sorta di slalom al suo interno).
    In un certo senso tra Europa dell'Est e Europa del cosiddetto blocco occidentale ora ci sono delle somiglianze. Un comune smantellamento dell'aerea sociale degli Stati e quindi dell'educazione. Almeno in Italia, non so niente di Francia, Germania ecc.
    Finora siamo andati d'abbrivio, per inerzia la barca galleggiava e navigava grazie la spinta passata. Cosa succedere poi... proprio non so. Grazie del commento!

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