domenica 10 aprile 2011

L'immagine del poeta. Anna Achmatova (IV parte)

Nei ricordi di Čukovskaja, dunque, Anna Achmatova sembra dimostrare una certa insofferenza nei confronti del famosissimo ritratto che le fece Al'tman. Una spiegazione è forse che l'autore di Requiem e Poema senza eroe non volesse rimanere imprigionata nella propria immagine e nel proprio vecchio mito di poetessa simbolo della rutilante atmosfera di inizio secolo. O forse, c'è qualcosa di più. Quel ritratto aveva qualcosa d'inquietante con cui ora Anna Andreevna non voleva più giocare. A pensarci bene questo è un gioco strano di specchi e rifrazioni. Abbiamo visto che il ritratto costituisce il tema di una poesia di Achmatova (Lasciato il bosco della sacra patria).
Ma a sua volta esso rappresenta una sorta di lettura su tela di una poesia che Blok scrisse su Achmatova. La figura di Achmatova resa visiva da Al'tman è preceduta, infatti, dalla descrizione precisa e altrettanto visiva che Blok dà di lei. Al'tman è l'Achmatova di Blok che dipinge.
Eccola qua, l'Achmatova di Blok


 
-->
Александр Блок
Анне Ахматовой

«Красота страшна» — Вам скажут, —
Вы накинете лениво
Шаль испанскую на плечи,
Красный розан — в волосах.
«Красота проста» — Вам скажут, —
Пестрой шалью неумело
Вы укроете ребенка,
Красный розан — на полу.

Но, рассеянно внимая
Всем словам, кругом звучащим,
Вы задумаетесь грустно
И твердите про себя:
«Не страшна и не проста я;
Я не так страшна, чтоб просто
Убивать; не так проста я,
Чтоб не знать, как жизнь страшна».

16 декабря 1913 г.



Aleksandr Blok


Ad Anna Achmatova


"La Bellezza è tremenda", Vi diranno,
Voi vi getterete indolente
Lo scialle spagnolo sulle spalle,
Rosa vermiglia nei capelli.
"La bellezza è semplice", Vi diranno,
Colorato scialle userete goffa
Per coprire il bambino,
Rosa vermiglia per terra.


Ma, ascoltando distratta
Tutte le parole che risuonano intorno,
Voi rifletterete triste
E sosterrete dentro di voi:
"Non sono tremenda né semplice io;
Io non sono sì tremenda da uccidere
Semplicemente; non sì semplice io
Da non sapere che la vita è tremenda".


16 dicembre 1913





Per chi legge il russo Jurij Lotman ha dato una ricca e complessa analisi di questa poesia.



Nessun commento:

Posta un commento