Nei ricordi di Čukovskaja, dunque, Anna Achmatova sembra dimostrare una certa insofferenza nei confronti del famosissimo ritratto che le fece Al'tman. Una spiegazione è forse che l'autore di Requiem e Poema senza eroe non volesse rimanere imprigionata nella propria immagine e nel proprio vecchio mito di poetessa simbolo della rutilante atmosfera di inizio secolo. O forse, c'è qualcosa di più. Quel ritratto aveva qualcosa d'inquietante con cui ora Anna Andreevna non voleva più giocare. A pensarci bene questo è un gioco strano di specchi e rifrazioni. Abbiamo visto che il ritratto costituisce il tema di una poesia di Achmatova (Lasciato il bosco della sacra patria).
Ma a sua volta esso rappresenta una sorta di lettura su tela di una poesia che Blok scrisse su Achmatova. La figura di Achmatova resa visiva da Al'tman è preceduta, infatti, dalla descrizione precisa e altrettanto visiva che Blok dà di lei. Al'tman è l'Achmatova di Blok che dipinge.
Ma a sua volta esso rappresenta una sorta di lettura su tela di una poesia che Blok scrisse su Achmatova. La figura di Achmatova resa visiva da Al'tman è preceduta, infatti, dalla descrizione precisa e altrettanto visiva che Blok dà di lei. Al'tman è l'Achmatova di Blok che dipinge.
Eccola qua, l'Achmatova di Blok
Александр
Блок
Анне Ахматовой
«Красота
страшна» — Вам
скажут, —
Вы
накинете лениво
Шаль испанскую
на плечи,
Красный розан
— в волосах.
«Красота
проста» — Вам
скажут, —
Пестрой шалью
неумело
Вы укроете
ребенка,
Красный розан
— на полу.
Но, рассеянно
внимая
Всем словам,
кругом звучащим,
Вы задумаетесь
грустно
И твердите
про себя:
«Не страшна
и не проста я;
Я не так
страшна, чтоб просто
Убивать; не
так проста я,
Чтоб не знать,
как жизнь страшна».
16 декабря 1913 г. |
Aleksandr Blok Ad Anna Achmatova "La Bellezza è tremenda", Vi diranno, Voi vi getterete indolente Lo scialle spagnolo sulle spalle, Rosa vermiglia nei capelli. "La bellezza è semplice", Vi diranno, Colorato scialle userete goffa Per coprire il bambino, Rosa vermiglia per terra. Ma, ascoltando distratta Tutte le parole che risuonano intorno, Voi rifletterete triste E sosterrete dentro di voi: "Non sono tremenda né semplice io; Io non sono sì tremenda da uccidere Semplicemente; non sì semplice io Da non sapere che la vita è tremenda".
16 dicembre 1913
|
Per chi legge il russo Jurij Lotman ha dato una ricca e complessa analisi di questa poesia.
Nessun commento:
Posta un commento