Rinasce la nuova MilanoCentrale... ci sarò ci sarò... E come non esserci se lì ci si arena quando le coincidenze non coincidono? Ci sarò infreddolita: i negozi patinati, la lounge per i vip-AV trasparente e in bella vista, ma inaccessibile per i comuni mortali, hanno fatto passare in secondo piano la normale, decente sala d'attesa. Non c'è dove sostare. Ci sarò di sicuro, ma sfiancata, perché deve essere stato un genio colui che ha pensato l'accesso ai binari solo con erte e imponenti scale. All'ingresso centrale le scale mobili sono garantite solo in discesa.



E affidati fiduciosa alle stelle e all'Oroscopo, come simpaticamente suggerisce la parete est dell'ingresso. Così, distratta dal movimento sempieterno degli astri, non farai caso alla mancanza di quei benedetti, normali, insignificanti orologi che occhieggiavano premurosi da ogni angolo di ogni stazione tradizionale. Non nella NUOVA MilanoCentrale.
La cosa più assurda (l'ho notata nei miei spostamenti dalla/per la Francia, e viaggiatori distratti me ne hanno parlato) mi sembra la sala d'aspetto per i clienti dell'Alta Velocità. Ennesimo sfregio, rende esplicito ciò che già il velocissimo treno portava in sé: l'affermazione di un paese a due velocità. Paghi? Puoi stare tra "simili". Non paghi? Ti becchi la ressa dei binari, i gruppi di "terroni" e stranieri stracarichi di valigie che aspettano sul binario, il rumore, i piccioni, i muletti di passaggio...
RispondiEliminaMille volte meglio la seconda prospettiva, che l'asfittica salle-à-riches (dove il rumore della catastrofe giunge ovattato, come in quel racconto di Buzzati del treno che corre a tutta velocità verso il macello).
Massimiliano