mercoledì 16 giugno 2010

Jasnaja Poljana. Da sempre un posto speciale (prima parte)



Eh, sì a volte siamo un po' autoreferenziali. Ma è impossibile resistere alla tentazione. Questa è la prima parte del film di Sergej Krasavin sul IV Seminario Internazionale dei Traduttori a Jasnaja Poljana (agosto 2009), a casa di Tolstoj. Impossibile resistere perché il seminario è un momento speciale di incontri, lavoro fruttuoso, cantate e amicizie sorte negli anni. Quello che ha fatto Serioža è rendercelo vivo nelle immagini e nel ricordo, oltre la lontananza. La voce di Lena, le parole sagge di Evgenij Pasternak, i pensieri succosi di André Markowicz... tutto cementato dall'instancabile cura di Selma Ancira. Grazie a tutti.

2 commenti:

  1. Si può avere nostalgia di un posto che non si è mai visto? Ebbene io ce l'ho par Jasnaja Poljana, per la sua casa, i suoi boschi, il suo laghetto...
    Per ben due volte ho cercato di andarci e tutte e due le volte la "Zona" o la "Vita" me lo ha impedito.
    Nel lontano 1997 avevo già prenotato il viaggio, con relativa caparra, e pochissimi giorni prima di partire, è stato diagnosticato un brutto tumore a mio marito e stop...
    L'anno scorso altro tentativo e una frattura alla gamba mi ha bloccato...
    Non lo dico per lamentarmi, ma ho finalmente capito che quei posti, da me tanto amati, devono rimanere "i luoghi dell'anima", fastasticati e visitati solo attraverso l'immaginazione e le foto di altri. Non è detto che forse non sia meglio...
    Grazie quindi per i tui post.

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  2. Cara Marisa, sono felice di condividere con te anche questa passione. Non so se hai notato ma molte foto che scorrono nell'intestazione sono di Jasnaja. E' vero che i luoghi significano soprattutto per le persone , le letture e gli incontri. E probabilmente Jasnaja (è il nome è un programma, Radura chiara) catalizza, magnetizza, attrae e gli incontri, di carne e ossa o solo immaginati, si accumulano l'uno sull'altro. Chissà che non ci troveremo proprio lì prima o poi. Perché no?
    Intanto io ci devo tornare ad agosto e aguzzerò gli occhi (in realtà sono miope e non è detto che sia uno svantaggio per un paesaggio tanto sfumato come quello della campagna russa :)

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