Strano modo di giocare con la Storia da parte della presidenza russa! Ieri Medvedev è intervenuto con un discorso inaugurale a un solenne congresso, organizzato a San Pietroburgo per celebrare il 150° anniversario della liberazione dei servi della gleba. L'"evento" per antonomasia (событие) della storia russa dell'Ottocento avvenne il 19 febbraio (del calendario giuliano) 1861 e lo zar che promulgò l'atto fu Alessandro II, passato alla storia come lo Zar Liberatore. E' singolare che un governante di oggi debba ispirarsi a uno zar, a uno zar dico, per parlare di libertà e democrazia (nel suo discorso Medvedev oppone il democratico Alessandro a Nicola I e a Stalin, osservando acutamente che "la libertà è meglio che la non libertà"!).
"Le grandi riforme e la modernizzazione della Russia" è il titolo del congresso. Modernizzazione non è termine del XIX secolo, ma del XXI sì. E' una delle parole preferite da Medvedev e dal suo entourage, anzi è una sorta di slogan ripetuto come un mantra con cui distinguere l'attuale presidente dal suo (ex?) mentore Putin. Come quest'ultimo negli anni passati riempiva la testa dei russi di "sovranità" e "verticale del potere"... A proposito, ecco uno stralcio del discorso di Medvedev:
"Alessandro II ricevette in eredità un paese, le cui istituzioni politiche fondamentali erano la servitù della gleba e una verticale del potere militar-burocratica. Egli seppe intravedere la loro debolezza e mancanza di prospettive, al di là della potenza esteriore dell'impero, e noi siamo sempre stati bravi a gettar polvere negli occhi. Una politica economica inefficace e una struttura sociale inadeguata ai fini dello sviluppo stavano portando il paese a un crollo inevitabile".
Di chi starà parlando mai Medvedev? Molti sussurrano che il tandem si stia spaiando (le elezioni presidenziali sono vicine, nel 2012) e la BBC introduce il proprio commento a questa vicenda con il titolo: "Sulla scia di Alessandro II verso il secondo mandato". Mah, ricordo che Alessandro non è stato molto fortunato, è perito nel 1881 in seguito a un attentato terroristico.
Ma quando la Politica si impadronisce della Storia è inevitabilmente costretta a operare rozze semplificazioni. La liberazione dal servaggio era una riforma auspicata da quasi un secolo, e non solo da rivoluzionari rivoltosi. Gli zar erano in prima linea del fronte anti servitù della gleba: Caterina II e perfino il reazionario Nicola I (che su questo punto Medvedev oppone erroneamente ad Alessandro). Ma la riforma alessandrina scontentò tutti. Essa portò alla rovina i proprietari già fortemente indebitati e precipitò in una spirale di povertà la maggior parte dei contadini che dovevano riscattare a caro prezzo la libertà, compensando economicamente i loro signori. Invece, essa favorì una serie spericolata di speculazioni finanziarie creando le condizioni per l'emergere di una nuova classe di faccendieri e imprenditori che accumularono ingenti capitali alle spalle dello Stato e del ceto nobiliare in decadenza. Sarà questa l'attualità vera dei provvedimenti di Alessandro II?
Fonti: BBC Russian service e sito del presidente russo
"Le grandi riforme e la modernizzazione della Russia" è il titolo del congresso. Modernizzazione non è termine del XIX secolo, ma del XXI sì. E' una delle parole preferite da Medvedev e dal suo entourage, anzi è una sorta di slogan ripetuto come un mantra con cui distinguere l'attuale presidente dal suo (ex?) mentore Putin. Come quest'ultimo negli anni passati riempiva la testa dei russi di "sovranità" e "verticale del potere"... A proposito, ecco uno stralcio del discorso di Medvedev:
"Alessandro II ricevette in eredità un paese, le cui istituzioni politiche fondamentali erano la servitù della gleba e una verticale del potere militar-burocratica. Egli seppe intravedere la loro debolezza e mancanza di prospettive, al di là della potenza esteriore dell'impero, e noi siamo sempre stati bravi a gettar polvere negli occhi. Una politica economica inefficace e una struttura sociale inadeguata ai fini dello sviluppo stavano portando il paese a un crollo inevitabile".
Di chi starà parlando mai Medvedev? Molti sussurrano che il tandem si stia spaiando (le elezioni presidenziali sono vicine, nel 2012) e la BBC introduce il proprio commento a questa vicenda con il titolo: "Sulla scia di Alessandro II verso il secondo mandato". Mah, ricordo che Alessandro non è stato molto fortunato, è perito nel 1881 in seguito a un attentato terroristico.
Ma quando la Politica si impadronisce della Storia è inevitabilmente costretta a operare rozze semplificazioni. La liberazione dal servaggio era una riforma auspicata da quasi un secolo, e non solo da rivoluzionari rivoltosi. Gli zar erano in prima linea del fronte anti servitù della gleba: Caterina II e perfino il reazionario Nicola I (che su questo punto Medvedev oppone erroneamente ad Alessandro). Ma la riforma alessandrina scontentò tutti. Essa portò alla rovina i proprietari già fortemente indebitati e precipitò in una spirale di povertà la maggior parte dei contadini che dovevano riscattare a caro prezzo la libertà, compensando economicamente i loro signori. Invece, essa favorì una serie spericolata di speculazioni finanziarie creando le condizioni per l'emergere di una nuova classe di faccendieri e imprenditori che accumularono ingenti capitali alle spalle dello Stato e del ceto nobiliare in decadenza. Sarà questa l'attualità vera dei provvedimenti di Alessandro II?
Fonti: BBC Russian service e sito del presidente russo
"essa favorì una serie spericolata di speculazioni finanziarie creando le condizioni per l'emergere di una nuova classe di faccendieri e imprenditori che accumularono ingenti capitali alle spalle dello Stato e del ceto nobiliare in decadenza".
RispondiEliminaCommento banale ma che mi è sorto spontaneo leggendo queste parole: la storia si ripete...
Non cogliete qualche assonanza con quanto accaduto negli anni '90?
Be' assonanze ci sono, certo. Anche se questi benedetti, caotici anni Novanta vengono da ogni dove bistrattati e trovo difficile orientarmi... :)
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