Una poesia di Marina Cvetaeva musicata da Elena Frolova, В день Благовещенья, Il giorno dell'Annunciazione, quando secondo la tradizione in Russia si liberano e si fanno volare colombi e altri uccelli.
Il giorno dell’Annunciazione,
Braccia aperte in croce
Acqua a un fiore che appassisce,
Finestre spalancate in fuori:
Annunciazione: festa mia!
Il giorno dell’Annunciazione
Confermo solenne:
Non voglio colombe, cigni, aquilotti mansueti!
- Volate fin dove lo sguardo arriva
All’Annunciazione: festa mia!
Il giorno dell’Annunciazione
Sorrido fino a sera,
Dopo aver detto addio agli ospiti piumati
- Niente voglio per me
All’Annunciazione: festa mia!
В день Благовещенья
Руки раскрещены,
Цветок полит чахнущий,
Окна настежь распахнуты, —
Благовещенье, праздник мой!
В день Благовещенья
Подтверждаю торжественно:
Не надо мне ручных голубей, лебедей, орлят!
— Летите, куда глаза глядят
В Благовещенье, праздник мой!
В день Благовещенья
Улыбаюсь до вечера,
Распростившись с гостями пернатыми.
— Ничего для себя не надо мне
В Благовещенье, праздник мой!
23 марта 1916
Marina Ivanovna amava la festa dell'Annunciazione più di ogni altra celebrazione. Anche tra i ricordi della figlia Ariadna ci sono pagine in cui descrive come la mamma aspettasse questo giorno di festa.
RispondiEliminaGrazie del ricordo,
Julia
Sì, la forza centripeta del dono di sé. E' questo che colgo, nella poesia e nella Festa.
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