Dai taccuini di Tolstoj (Opera omnia in 90 volumi, vol. 48, p. 195).
"Ci sono persone di questo mondo, pesanti, senza ali. Si muovono in basso. Tra di loro vi sono dei forti: Napoleoni che stampano tracce tremende tra la gente, creano caos negli altri, ma rimandendo sempre attaccati alla terra. Ci sono persone che gradualmente affinano in sé delle ali e si elevano lentamente fino a volare in alto. I monaci. Ci sono persone leggere, alate che con facilità si innalzano dall'angustia per poi riabbassarsi: idealisti di razza. C'è chi ha ali grandi e forti ma discende tra la massa a causa della sua concupiscenza e si rompe le ali. Io sono così. Si dibatte con l'ala rotta, irrompe a volo e cade. Le ali guariscono, si leva di nuovo in alto. Aiutami, Dio.
C'è chi ha ali celesti e consapevolmente per amore scende tra gli uomini (ripiegando le ali) per insegnar loro a volare.
E quando non è più necessario vola via. Cristo".
28 ottobre 1879
Senza parole. Grazie davvero.
RispondiEliminaa Tolstoj! dobbiamo metterci di impegno e rileggerlo, rileggerlo rileggerlo, no?
RispondiEliminaCiao Candi, me la trascrivo. Vale la pena rileggerla ogni tanto.
RispondiEliminaForse ti ho già chiesto se hai visto "L'ultima stazione" (film sull'ultima parte della vita di Tolstoj)? guarda mi sono preparata a vedere un mattone e invece l'avrei rivisto ancora, ne sono entusiasta....
Non so se è fedele alla realtà, so che è la storia di un uomo che sacrifica tutto per un ideale (come il Silvio nazionale, d'altra parte...)
cara Ale, in questo momento sono proprio a casa di Tolstoj, ti racconterò a casa quello che penso del film. Non è tanto fedele per alcune cose, ma se lascia passare il messaggio, ben venga
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