Chlebnikov è nostro maestro,
Cattedrale di erbe mediche.
Solo che bene non ci han voluto:
Il maestro ci hanno ucciso.
Noi, figli, raccogliamo maggiolini,
Guarda: zio V. Chlebnikov.
Siamo suoi ruscelli: Velimir!
E lui tace: Siate uomini.
La voce di Strocev che recita la poesia
La voce di Strocev che recita la poesia
Con quale prontezza proustiana la voce di "Dima" mi riporta al ricordo di quella serata, compresa la lettura della sua poesia e poi della mia traduzione che, se ci ripenso, ancora mi mette i brividi (la lettura: ma un po' anche la mia traduzione, visto che ho passato il successivo anno e mezzo a fare le pulci alle traduzioni altrui...)
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