Il buongiorno si vede dal mattino. Arrivata a Pietroburgo per partecipare a un convegno sul dialogo tra le culture, subito di prima mattina vengo investita da una bella batosta: a clush of civilizations con i fiocchi. Camera d'albergo, ore 7 meno un quarto circa (per me le cinque). Per svegliarmi e farmi compagnia mentre mi preparo accendo la televisione. Pervyj kanal, il primo canale, trasmette un programma mattutino: Dobroe utro, buon giorno, che edifica e intrattiene gli spettatori con una serie di consigli utili, la rubrica Poleznye sovety, appunto. E allora in un men che non si dica imparo come fare un roseo paštet friggendo del salame locale (un incrocio tra un wurstel e una specie di mortadella di Bologna) in padella e spiaccicandolo sul pane per la sana colazione famigliare. Esco dalla doccia e vengo edotta su trucchi per stendere la tappezzeria che non sarò mai in grado di mettere a frutto. Va tutto bene, continuo il mio andirivieni bagno-camera. Ma ecco la rubrica tanto attesa. Il popolare Dmitrij Talabuev insegna alle massaie autodifesa, tra un piatto e l'altro, le signore imparano a colpire con il gomito, a neutralizzare il falso idraulico, a mulinare tibie e metatarsi, a usare pistolette ad aria compressa o più innocui spray dalle varie combinazioni. Sarà anche una spia del senso di insicurezza che striscia, a torto o a ragione, spontaneo o indotto, un po' dappertutto. Tuttavia fa impressione che la violenza si mescoli così innocentemente insieme alla quotidianità più normale e alle minute faccende domestiche che dovrebbero essere, a ragionarci su, la quintessenza della cura e della preoccupazione per il benessere delle persone che ti circondano. Un poleznyj sovet, un consiglio utile, come un altro. Allora W i cattivi consigli di Grigorij Oster, uno scrittore per l'infanzia, che si rivolge ai bambini disubbidienti che non ascoltano e li invita a fare tutte le monellerie possibili...
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