Gli arresti arbitrari del 31 dicembre hanno fatto una grande impressione, anche tra chi non può soffrire Nemcov o, soprattutto, un personaggio discusso come Limonov. Ora ci si sta organizzando un po' in tutta la Russia. A Sergev Posad, Tjumen', San Pietroburgo, Čeljabinsk... si stanno preparando varie manifestazioni, non tutte autorizzate.
Naturalmente l'attentato di Domodedovo ha fatto ancora più impressione. Le analisi che si leggono nella blogsfera sono tante.
E' iniziata la campagna elettorale putiniana? Siamo di nuovo nel 1999 con la serie di esplosioni di palazzi ecc.? Dietrologie a parte, i grandi accusati sono i servizi segreti e le forze dell'ordine. Impegnati a registrare e fermare i cittadini che protestano per la libertà di espressione, a intimidire le voci libere della stampa, sembrano incapaci (nel migliore dei casi) di garantire la sicurezza nazionale. Nemcov, intervistato per OpenDemocracy, porta alcuni dati: nel 2000 gli atti di terrorismo nella Federazione Russa sono stati 139, nel 2009 789. La maggior parte, certamente, nel Caucaso, ma solo nel 2010 abbiamo visto tragici episodi anche nel cuore dello Stato russo: il treno Mosca-Pietroburgo e le esplosioni in metropolitana...
A proposito, oggi alle 15 moscovite circa l'agenzia Interfax ha annunciato che "l'attentato terroristico di Domodedovo è stato risolto". Sarebbe stato un ventenne kamikaze originario del Caucaso settentrionale. Le autorità non sono ancora pronte a diffondere le sue generalità.
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