questa donna mi torna in mente, ogni tanto. Nel leggere Annaviva mi sono commossa per il coraggio di chi manifesta nonostante il divieto. C'è ancora qualcuno che crede in qualcosa!
Da noi le manifestazioni non sembrano avere più alcun senso, fa un po' di caos solo il numero dei firmatari del referendum (decisamente oltre la media e io che ho validato alcune firme ti assicuro che i commenti della gente sono di totale indignazione...)ma poi non cambia nulla.
Hanno ANNULLATO la capacità di pensiero e di critica! Non so, forse sono solo unpo' pessimista.....
Candi vorrei un tuo pensiero su un libro che ho letto di una tua collega Paola Mastrocola "Togliamo il disturbo - Saggio sulla libertà di non studiare". Ne ho scritto qua http://ilmiograndecaos.blogspot.com/2011/10/questo-e-un-libro-tosto.html. E' proprio così allo stremo la scuola?
"Intanto, mentre nel governo ieri andava in scena un surreale "Hellzapoppin" sul condono, Silvio Berlusconi è scomparso tre giorni dai radar andando a rifugiarsi nella dacia di Putin. "La Russia è un paese civile", ha confessato in Transatlantico il premier ai suoi deputati, infuriato per "le aggressioni dei pm" e le intercettazioni" (Fonte: Repubblica.it).
Io temo che l'idea di "fare come in Russia", come si diceva una volta e da tutt'altra prospettiva, ci sia, ci sia eccome. Insomma, la persona che tu ricordi... ecco, smettiamo di pensare che sia accaduto millemila chilometri lontano da casa, in un diverso contesto e in una diversa società. Pensiamo che, parafrasando Brecht, il ventre da cui certi mostri nascono è ancora fecondo. E loro non aspettano altro che la nostra stanchezza per attaccare.
PS: ho eliminato il precedente commento, identico, perché mi ero accorto di un terribile orrore di concordanza soggetto-verbo: di quelli che ho segnato in viola ai miei studenti!
@ Ale, non ho letto il libro della signora Mastrocola, anche se mi aveva attirato, per le stesse ragioni che ha attirato te. Quello che tu dici sul tuo blog mi trova d'accordo. Molto, anche nell'educazione e formazione dei figli, sembra privilegiare l'immagine. Infatti, se tuo figlio vuole fare il panettiere dirai all'amica mentre sei dalla parrucchiera che il tuo bambino studia l'arte bianca (a proposito, lo storico panettiere in piazza qui nel mio paese stava per chiudere così vecchine e frettolosi avrebbero dovuto trovare i mezzi per andare al supermercato più vicino ma è stato rilevato da due giovanissimi panettieri "fighi" come dici tu). Non so niente di come sta andando la scuola, a parte poche osservazioni sconsolate di amiche maestre, ma per la proprietà analogica dei tagli se devo giudicare da quello che vedo che sta succedendo in università stiamo preparando proprio un bel mondo per i nostri figli!
@ Massimiliano, bene che hai eliminato il commento, così appare due volte il tuo sguardo malandrino sotto la coppola! Non lo tolgo, anche se come amministratore potrei, eh eh. E se devo essere seria, da tempo le analogie mi colpiscono. Non siamo in Russia, certo. La polizia non picchia ad ogni momento, i neonazisti non ammazzano avvocati e giornalisti per strada, i giornalisti abbaiano e non c'è nessuno che li perseguita. E' tutto più soft e gommoso. La somiglianza più forte la trovo nella reazione delle persone normali. Mi stupivo anni fa che i miei amici russi non guardassero un telegiornale e non leggessero i giornali. Ora anch'io non guardo più i telegiornali se non eccezionalmente (e mi innervosisco). I giornali li leggiamo ancora però e ognuno può scegliere il suo tranquillamente. Però in Russia le persone perbene non vanno a votare e questa è una minaccia anche per la nostra democrazia. Carlo Galli ha scritto un articolo sul populismo e l'antipolitica che mi trova molto d'accordo. http://temi.repubblica.it/micromega-online/antipolitica-la-rivolta-contro-il-potere-e-le-tentazioni-populiste/
Ciao Candida,
RispondiEliminaquesta donna mi torna in mente, ogni tanto.
Nel leggere Annaviva mi sono commossa per il coraggio di chi manifesta nonostante il divieto. C'è ancora qualcuno che crede in qualcosa!
Da noi le manifestazioni non sembrano avere più alcun senso, fa un po' di caos solo il numero dei firmatari del referendum (decisamente oltre la media e io che ho validato alcune firme ti assicuro che i commenti della gente sono di totale indignazione...)ma poi non cambia nulla.
Hanno ANNULLATO la capacità di pensiero e di critica!
Non so, forse sono solo unpo' pessimista.....
Ale, la tua esistenza già dice che non è tutto perduto!
RispondiEliminaVa bene, ne lo annoto "non è tutto perduto"!!!
RispondiEliminaCandi vorrei un tuo pensiero su un libro che ho letto di una tua collega Paola Mastrocola "Togliamo il disturbo - Saggio sulla libertà di non studiare". Ne ho scritto qua http://ilmiograndecaos.blogspot.com/2011/10/questo-e-un-libro-tosto.html.
E' proprio così allo stremo la scuola?
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina"Intanto, mentre nel governo ieri andava in scena un surreale "Hellzapoppin" sul condono, Silvio Berlusconi è scomparso tre giorni dai radar andando a rifugiarsi nella dacia di Putin. "La Russia è un paese civile", ha confessato in Transatlantico il premier ai suoi deputati, infuriato per "le aggressioni dei pm" e le intercettazioni" (Fonte: Repubblica.it).
RispondiEliminaIo temo che l'idea di "fare come in Russia", come si diceva una volta e da tutt'altra prospettiva, ci sia, ci sia eccome. Insomma, la persona che tu ricordi... ecco, smettiamo di pensare che sia accaduto millemila chilometri lontano da casa, in un diverso contesto e in una diversa società. Pensiamo che, parafrasando Brecht, il ventre da cui certi mostri nascono è ancora fecondo. E loro non aspettano altro che la nostra stanchezza per attaccare.
PS: ho eliminato il precedente commento, identico, perché mi ero accorto di un terribile orrore di concordanza soggetto-verbo: di quelli che ho segnato in viola ai miei studenti!
@ Ale, non ho letto il libro della signora Mastrocola, anche se mi aveva attirato, per le stesse ragioni che ha attirato te. Quello che tu dici sul tuo blog mi trova d'accordo. Molto, anche nell'educazione e formazione dei figli, sembra privilegiare l'immagine. Infatti, se tuo figlio vuole fare il panettiere dirai all'amica mentre sei dalla parrucchiera che il tuo bambino studia l'arte bianca (a proposito, lo storico panettiere in piazza qui nel mio paese stava per chiudere così vecchine e frettolosi avrebbero dovuto trovare i mezzi per andare al supermercato più vicino ma è stato rilevato da due giovanissimi panettieri "fighi" come dici tu). Non so niente di come sta andando la scuola, a parte poche osservazioni sconsolate di amiche maestre, ma per la proprietà analogica dei tagli se devo giudicare da quello che vedo che sta succedendo in università stiamo preparando proprio un bel mondo per i nostri figli!
RispondiElimina@ Massimiliano, bene che hai eliminato il commento, così appare due volte il tuo sguardo malandrino sotto la coppola! Non lo tolgo, anche se come amministratore potrei, eh eh.
E se devo essere seria, da tempo le analogie mi colpiscono. Non siamo in Russia, certo. La polizia non picchia ad ogni momento, i neonazisti non ammazzano avvocati e giornalisti per strada, i giornalisti abbaiano e non c'è nessuno che li perseguita. E' tutto più soft e gommoso. La somiglianza più forte la trovo nella reazione delle persone normali. Mi stupivo anni fa che i miei amici russi non guardassero un telegiornale e non leggessero i giornali. Ora anch'io non guardo più i telegiornali se non eccezionalmente (e mi innervosisco). I giornali li leggiamo ancora però e ognuno può scegliere il suo tranquillamente. Però in Russia le persone perbene non vanno a votare e questa è una minaccia anche per la nostra democrazia.
Carlo Galli ha scritto un articolo sul populismo e l'antipolitica che mi trova molto d'accordo. http://temi.repubblica.it/micromega-online/antipolitica-la-rivolta-contro-il-potere-e-le-tentazioni-populiste/