giovedì 13 gennaio 2011

Ricapitoliamo. Strategia 31 e altro (parte prima)

Soldato! Vieni con noi!
Questa volta sono proprio in ritardo. Il 31 dicembre ero proprio altrove e in questi primi giorni dell'anno non ho a disposizione le lunghe ore di treno che mi permettono di scrivere il blog. La stella poi mi ha condotto verso altri lidi, a volte si è stufi di indignarsi. Ma mi sembra importante continuare la mia rubrichina su strategia 31, sono successe varie cose e non ne parla quasi nessuno.
Dunque: prima del 31 dicembre ci sono stati vari disordini a Mosca, di solito per la reazione della milicija (ai suoi ultimi giorni, ora si chiamerà policija) perché la gran parte delle manifestazioni erano fatte da gente pacifica. Sulla piazza Puškin erano continuate le manifestazioni in difesa della foresta di Chimki, altri dimostranti davanti al Comune di Mosca chiedevano le dimissioni di Putin o "Mosca per tutti", "Russia senza nazismo" (gente preoccupata per l'escalation della violenza xenofoba). Problemi di tutt'altro genere si erano avuti i primi di dicembre quando l'uccisione di un tifoso dello Spartak Mosca da parte di un giovane originario della Repubblica kabardino-balkarija ha dato il via a massicce aggressioni di cittadini di aspetto "non slavo" ("la Russia ai russi"!) tra i ritardi delle forze dell'ordine e i lodevoli tentativi di singoli poliziotti di salvare la gente aggredita. Proprio il diverso comportamento della polizia fa pensare e preoccupa. Alle manifestazioni per la libertà di coscienza o di protesta contro il governo essa interviene pesantemente (gli ultimi casi, il 3 gennaio: fermo e, forse, arresto dei molti "picchetti solitari", gente che da sola espone in silenzio un piccolo cartellino di protesta, di solito in favore di Chodorkovskij e Lebed'ev), quando invece sono coinvolti facinorosi neonazisti stanno a guardare o rilasciano con grande facilità. Questo, almeno, è quello che scrivono a centinaia sui blog e sui giornali di opposizione. Ma è anche confermato da persone affidabili e pacate come la stessa Ljudmila Alekseeva. E' con lei e il suo blog che cercherò di ricostruire gli eventi dell'ultimo di dicembre, la seconda volta che la manifestazione del 31, sulla piazza Majakovskij, era stata autorizzata dalle autorità (continua).

La foto dal bel blog del fotografo Il'ja Varlamov: http://zyalt.livejournal.com/

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