Soggetti ferroviari 3
Prima classe
Complici le accattivanti
offerte delle Frecce, oggi ho viaggiato su quei ingombranti
poltrononi della prima classe. E mai, mai in decenni di pendolarismo
compulsivo mi era capitato di trovare un compagno di viaggio tanto
cafone, arrogante e aggressivo. Nell'eterogeneo mondo dei regionali
ho incontrato molti cafoni (anche per differenti percezioni
dell'etichetta dovute a provenienze culturali lontane), qualche
arrogante, rarissimi aggressivi; ma mai la rozza combinazione dei tre
in un unico essere con più telefonini che mani. Che le ferrovie
facciano una selezione al contrario?
Soggetti ferroviari 4
Una montagna d'amore
Ormai se vedo un tizio
che parla da solo, sto tranquilla, non mi stupisco, non mi volto
guardinga in cerca d'aiuto. So che sta al telefono e che magari la
sua fiamma lontana immagina benissimo il suo gesticolare esuberante
anche senza vederlo. E così oggi, sul binario, a Lambrate, passeggio
su e giù, giù e su, aspettando il mio terzo treno tutta felice che
le coincidenze questa volta sono coincise. Che coincidenza, davvero,
è il fato, il caso che dobbiamo ringraziare. Passeggio e non mi
preoccupo del ragazzo sdraiato su una panchina un po' in disparte che
sta quasi urlando con una rabbia appena trattenuta e solo lievemente
cadenzata. Strano. Ci ripasso e noto che non ha fili a penzoloni
dalle orecchie. Che sia un ipertecnologico con qualche nuovo aggeggio
wireless? Strano. Da com'è vestito lo direi più un alternativo che
un ipertecnologico, ma l'abito non fa il monaco, si sa. Ma quando
insieme alle poche gocce della pioggerellina di primavera mi arriva
qualche sue parola, capisco: "Una montagna/ Una montagna
d'amore". Non c'è nessun telefono, sta declamando tra sé e sé
una poesia.
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