XVI secolo, Creta, Gv 20, 11-18 |
L'incontro di Maria Magdala con il Risorto scambiato per il giardiniere del cimitero è presente solo nel Vangelo di Giovanni. Mi colpisce come è raccontato questo incontro, quasi un paradigma di tutti i nostri incontri. Lo sbaglio, il malinteso, la persona amata è presa per qualcun altro. E poi il bisogno di trattenere, di tenere per sé: la bellissima Maddalena avvolta nel suo manto rosso (partecipe del divino, pronta per l'incontro?) è tutta protesa a toccare, con le sue mani stese che però neanche riescono a sfiorare la tunica oro drappeggiata di un manto verde (la piena presenza dello Spirito nel Cristo ormai risorto). Cristo si manifesta, anche lui tende la mano con i segni della Passione, ma subito si sottrae, "Non mi trattenere". Tutto il creato celebra questo incontro fugace e destinato alla separazione, ma segno (forse?) di una presenza interiore che durerà tutta la vita. Il prato fiorito, le erbette minutamente disegnate nei particolari ai piedi di Gesù, l'ulivo di pace che cresce sulla tomba vuota: vittoria sulla morte e richiamo al Paradiso terrestre. E' faccenda dell'umanità intera questo incontro: Cristo nella sinistra porta il chirografo, l'elenco dei morti strappati agli inferi. Faccenda dell'umanità intera, forse, come ogni nostro incontro vero. Buona Pasqua сon questa canzone di Elena Frolova, sui versi di Marina Cvetaeva, Magdalina.
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