domenica 9 settembre 2018

190 anni di Tolstoj



Centodieci anni fa oggi Tolstoj compiva ottant'anni. Il Consiglio dell'Università di Kazan', che lui aveva abbandonato, lo aveva nominato membro onorario. A Kazan' Tolstoj aveva passato anni importanti: dai 13 anni ai 19 anni. A Kazan' inizia a scrivere i suoi famosi Diari.
Fin dall'inizio di quel 1908 la società civile era tutta in fermento per organizzare in grande l'evento del compleanno del Maestro.
Ma non se ne fece niente: Tolstoj non ne volle sapere, giudicandolo un inutile titillare la sua vanità.
Riflettendo su queste cose, nel Diario si mise a descrivere la propria giornata... Ecco quello che ha scritto (prima di stufarsi, probabilmente). Diario 10 marzo 1908 (vecchio stile)
"Vivo così: mi alzo, la testa è fresca e vengono buoni pensieri e li annoto. Mi vesto, con sforzo e piacere elimino la sporcizia. Vado a fare una passeggiata. Mentre passeggio aspetto la posta, che non mi è necessaria, ma è una vecchia abitudine… Poi, incontrandomi con le persone, mi ricordo, ma nella maggioranza dei casi mi dimentico, quello che volevo ricordare, che Lui e io siamo una cosa sola. E’ particolarmente difficile ricordarsene mentre si parla. Poi abbaia il cane Belka, disturba il pensiero e io mi arrabbio e mi sento in colpa perché mi arrabbio. Mi sento in colpa perché mi arrabbio col bastone in cui inciampo. Ah, mi sono dimenticato di dire che lavandomi, vestendomi, mi viene in mente la povertà del villaggio e mi fa male il lusso dei miei vestiti, l’abitudine alla pulizia. Tornato dalla passeggiata attacco la corrispondenza. Mi irritano le lettere dei postulanti. Cerco di ricordare che sono fratelli, sorelle, ma è sempre tardi. Le lodi sono pesanti. Mi compiaccio solo quando esprimono unità. Leggo il giornale “Rus’”. Inorridisco per le esecuzioni e, vergogna, gli occhi cercano T. o L.N. e quando li trovo, di solito, mi dà fastidio. Bevo il caffè. Non riesco mai ad astenermi, è superfluo. Mi siedo alla corrispondenza."

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