«Tuttavia, è l’atto del camminare la forma più antica di queste azioni
ritmico-cinetiche; trovando la loro significazione nel corso del sole sotto la
terra e per il cielo (scomparsa-apparizione della luce), il piede, il suo
passo, l’andatura, vengono identificati con il ritmo. /…/ Lo stesso termine
stich [verso], che viene dalla medesima parola greca stichos, racchiude in sé
un’immagine legata al cammino, poiché in greco στείχω significa andare, camminare». O.M
Frejdenberg, La poetica dell’intreccio e
del genere, Labirint, Moskva 1997, p. 113*.
Ol'ga Frejdenberg era la cugina amatissima di Pasternak.
Aveva forse in mente questo brano mentre scriveva il geniale incipit del suo Dottor Živago? "Andavano, andavano e cantavano «Eterna
memoria»…" Шли и шли и пели 'Вечную Память'... Un inizio tutto in movimento (cammina cammina,
cavalli, il soffio del vento) da cui germoglia tutto il romanzo. Un inizio in
movimento per un romanzo in cammino, nello sforzo del levarsi.
A dire il vero, la prima frase è un verso, un pentametro trocaico. Si
tratta del metro più simile all’antico epos, che riecheggia il folclore e le
byline, il verso delle meditazioni di Lermontov (Выхожу́ оди́н я на доро́гу, Esco solo sulla strada…) e, per il
poeta Gumilev, risalente direttamente al canto.
Ma c'è di più (caso o miracolo di una forma che tutto tiene?): questa prima
riga del romanzo riproduce il metro della prima poesia del ciclo di Živago: Amleto.
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* "Однако древнейшей формой
таких ритмико-кинетических действ являются акты хождения; нога, ступание,
ходьба, имея осмысление в шествии солнца под землей и по небу
(исчезновение-появление света), отождествляются с ритмом. /…/ Самый термин
“стих”, происшедший от одноименного греческого слова “стихос”, заключает в себе
образ, связанный с хождением, так как по-гречески (στείχω) значит 'ступать',
'ходить'." О.М.Фрейденберг, Поэтика сюжета
и жанра, "Лабиринт", Москва 1997, c.113.
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