domenica 5 aprile 2020

La Settimana Santa con Živago (Prima)

In questi giorni bui, nella settimana di passione di tanti, mi accompagno scandendo i giorni con la poesia di Pasternak.
Serafima Blonskaja. Bambine. La Domenica delle Palme (1900)


1/ La domenica della Palme di Aleksandr Blok (1906)

«L’arte è sempre e senza tregua dominata da due cose. Essa riflette instancabilmente sulla morte e crea così,   instancabilmente, la vita. La grande, la vera arte è quella che si chiama [Rivelazione] Apocalisse di san Giovanni e quella che vi aggiunge qualcosa» Il dottor Živago 


Queste riflessioni del giovane Jura  Živago spiegherebbero perché il motivo della Pasqua sia così radicato nella letteratura russa: I fratelli Karamazov, Il Maestro e Margherita, Il dottor Živago, ad esempio, sono tutti romanzi pasquali. La Pasqua con il suo carico di speranza si incarna anche nella letteratura e, come tutto quanto si faccia carta e inchiostro, conserva della vita solo un fruscio e qualche segno nero offerto alla nostra decodificazione.

E allora mi faccio accompagnare  in questa imminente Settimana Santa da Živago e dal suo dono poetico.

Prima però,  rimango alle soglie della settimana, alle soglie del romanzo.

Il prima…

Il prima del romanzo: quando concepisce la sua opera Pasternak è avvolto dall’atmosfera vissuta e restituita dai versi di Blok: il primo verso di questa poesia, Ragazzi e ragazze, è stato un titolo provvisorio del Dottor Živago.

Il prima della festa: il Sabato prima della Domenica delle Palme. Un fremito di anticipazione per una Festa che еssa stessa è tutta un’attesa, un effimero gioco di equilibrio dei due piatti della bilancia, pronti a inclinarsi bruscamente da un lato.

Il prima: il Sabato giorno prima. La vigilia della Domenica delle Palme, con i suoi presentimenti lontani (la primavera indovinata, la brezza), i timori oscuri (la pioggerellina e il focherello debole e in pericolo) preannuncia il mistero silenzioso e buio del Sabato Santo che non sa se ci sarà una Pasqua.

E intanto Blok riporta mistero e silenzio nel tran tran quotidiano dei preparativi della Festa. Il quotidiano del tepore famigliare in tutti i diminutivi affettivi della poesia russa (in ogni strofa, tranne in quella finale, decisa, piena di intenzione) che in italiano ho reso poco per paura del lezioso.

Ragazzi e ragazze
Candele e palme
A casa han portato.

Focherelli si attizzano
I passanti si segnano
E sa di primavera tutto.

Una brezza di lontano,
Pioggia, pioggerella sottile,
Non spegnere il fuoco!

La Domenica delle Palme
Per prima m’alzerò domani
Per il giorno santo.

Мальчики да девочки
Свечечки да вербочки
Понесли домой.

Огонечки теплятся,
Прохожие крестятся,
И пахнет весной.

Ветерок удаленький,
Дождик, дождик маленький,
Не задуй огня!

В Воскресенье Вербное
Завтра встану первая
Для святого дня.

 

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